Ecografia addome completo

L’ecografia addominale è una tecnica di diagnosi medica, sicura ed innocua, basata sulla rilevazione degli echi prodotti da onde ultrasonore che attraversano gli organi dell’addome.

Utilizzando una sonda dedicata, posizionata a contatto della pelle nella zona da esaminare, il medico esplora i tessuti studiando forma, dimensioni, struttura, vasi sanguigni ed eventuali alterazioni di organi presenti nell’addome.

Con l’ecografia dell’addome è possibile indagare:

  • tutto l’addome (in questo caso si parla di ecografia addome completo);
  • la parte superiore ovvero fegato, cistifellea e vie biliari, milza, reni, pancreas, stomaco, vasi sanguigni e linfonodi;
  • la parte inferiore, ovvero vescica, prostata e vescichette seminali nell’uomo; vescica, utero e ovaie nella donna;
  • un organo specifico dell’addome.

L’ecografia addominale permette di:

  • individuare possibili masse anomale nell’addome, dalle cisti ai tumori;
  • verificare o escludere la presenza di patologie di altra natura, come calcoli biliari, cirrosi o nefriti.

Questo esame non viene utilizzato solo per la prima diagnosi, ma anche per il follow-up.

Nei giorni antecedenti all’ecografia addominale è necessario seguire alcuni accorgimenti fondamentali per la buona riuscita dell’esame.

ECOGRAFIA ADDOME COMPLETO:

  1. limitare il consumo di tutti quei cibi che possono dare problemi di meteorismo (restare a digiuno nelle 6/8 ore precedenti),
  2. avere la vescica piena (un’ora prima bere mezzo litro di acqua).

 

ECOGRAFIA ADDOME SUPERIORE:

  1. limitare il consumo di tutti quei cibi che possono dare problemi di meteorismo (restare a digiuno nelle 6/8 ore precedenti).

 

ECOGRAFIA ADDOME INFERIORE:

  1. avere la vescica piena (un’ora prima bere mezzo litro di acqua).

 

L’ecografia addominale è un’indagine ben tollerata e non ha controindicazioni particolari perché utilizza esclusivamente ultrasuoni, innocui per l’organismo.

Nel Poliambulatorio Obiettivo 32, per l’ecografia addome completo, ci affidiamo alla Dott.ssa Claudia Chillè e al Dott. Massimo Graffeo.